Welfare Italia: occasione PNRR
L’impatto del COVID-19 si è fatto sentire in maniera importante sulla spesa del welfare italia tradizionale (Sanità, Politiche Sociali, Previdenza) e su quella relativa all
acf domain was triggered too early. This is usually an indicator for some code in the plugin or theme running too early. Translations should be loaded at the init action or later. Please see Debugging in WordPress for more information. (This message was added in version 6.7.0.) in /home/sites/changes.erweb.it/web/wp-includes/functions.php on line 6131Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è ancora un oggetto oscuro per gli italiani. Per 4 italiani su 10 rilancerà l’Italia. Al primo posto la Missione Salute. I dati dello studio Changes Unipol elaborato da Ipsos.
Con oltre 248 miliardi di euro di fondi a disposizione per il rilancio dell’Italia, il Piano di ripresa e resilienza è un’occasione da non perdere su temi chiave per il Paese come il Welfare. Si tratta di un progetto a lungo termine accompagnerà lo sviluppo dell’economia italiana da qui al 2026 ma solo 1 italiano su 5 ha una conoscenza specifica del PNRR e solo il 5% della popolazione ne ha una consapevolezza approfondita. È quanto emerge dalla ricerca di Changes Unipol, elaborata da Ipsos, che ha analizzato conoscenza, interesse e fiducia nel PNRR e nelle sue principali caratteristiche. L’indagine è stata realizzata su un campione nazionale rappresentativo della popolazione di età 16-74 anni (rappresentativi di oltre 44 milioni di individui) e residenti nelle principali Aree Metropolitane (rappresentativi di oltre 13 milioni di individui) secondo genere, età, area geografica, ampiezza centro, titolo di studio, tenore di vita, professione e nucleo familiare (sono state realizzate 1.720 interviste).
Solo il 21% degli italiani, pari a circa 9 milioni di persone, ha una conoscenza specifica del PNRR, mentre il 62% lo conosce approssimativamente e solo il 5% (pari a circa 2 milioni di italiani) ne ha una consapevolezza veramente approfondita. Complessivamente, più di 8 su 10 (83%, pari a circa 36 milioni di concittadini), conoscono almeno di nome il Piano.
La ricerca evidenzia, inoltre, come la conoscenza del PNRR aumenti proporzionalmente al crescere dell’età: i più informati sono i Baby Boomers (88% delle persone tra 57 e 74 anni conoscono, almeno di nome, il PNRR) seguiti dalla Generazione X (83% delle persone tra 41 e 56 anni) ed è meno diffusa tra la Generazione Z (77% delle persone tra i 16 e i 26 anni conoscono, almeno di nome, il PNRR). I Millennials, coloro che hanno tra i 27 e i 40 anni, hanno una conoscenza complessiva appena sotto la media (80% conoscono, almeno di nome, il PNRR), ma una padronanza del PNRR sopra la media nazionale (23% rispetto a una media del 21%) e in linea con la popolazione più matura (24%).
Dall’indagine Changes Unipol-Ipsos emerge che 4 Italiani su 10 vedono nel PNRR uno strumento utile al rilancio del Paese. La fiducia aumenta con una maggiore conoscenza del piano: la percentuale degli ottimisti sale al 54% tra coloro che ritengono di sapere in maniera specifica i contenuti del Piano. Tra quest’ultimi, l’elemento di maggior traino è rappresentato dalle competenze del Governo per spendere le risorse a disposizione (45%).
Data la poca padronanza del tema, 2 italiani su 3 (66%, pari a circa 29 milioni di persone) vorrebbero saperne di più su come le riforme del PNRR contribuiranno concretamente alla ripresa del Paese. Questa esigenza è più sentita dalle generazioni mature (71% dei Baby Boomers) e da chi vive nelle Aree Metropolitane di Bari (75%), Bologna (73%) e Milano (71%). Sembra, al contrario, rappresentare una priorità meno marcata il saperne di più per la Generazione Z (60%) e per chi vive a Roma (60%) e Verona (61%).
Tra chi ha almeno sentito parlare del PNRR è diffusa l’opinione che i fondi non siano sufficienti. Il 73% di chi ha almeno sentito parlare del Piano ritiene che i fondi stanziati non saranno comunque sufficienti e, soprattutto, che serviranno altri fondi pubblici (51%, mentre la porzione di coloro che ritengono necessari anche fondi privati si attesta al 22%).
Questa è un’opinione diffusa soprattutto tra i Millennials (57%, rispetto al 51%, 50% e 45% riferibili, rispettivamente, a Generazione X, Generazione Z e Baby Boomers) e nelle Aree Metropolitane del centro (57% rispetto al 54% registrato al Nord e al 49% riscontrato al Sud). A livello di Aree Metropolitane, soprattutto a Palermo (82%) e Verona (82%), percentuali ben superiori alla media italiana (73%), si ritiene che i fondi potrebbero non essere sufficienti, mentre Napoli vanta il dato più elevato di coloro che ritengono i fondi sufficienti a risollevare il Paese (35%, contro una media italiana del 27%).
Tra coloro che padroneggiano il PNRR l’esigenza di ulteriori fondi scende al 60% e cresce molto chi ritiene siano necessari altri fondi privati, di cittadini e imprese, rispetto a quelli pubblici. Generazione Z e Sud Italia sono i meno informati, ma i più fiduciosi. Tra coloro che ne hanno sentito almeno parlare, la Generazione Z (54%) risulta essere la più confidente nel PNRR e nelle sue possibilità e, tra le Aree Metropolitane, spiccano per fiducia quelle del Sud Italia, a eccezione di Palermo (38%), con Napoli e Bari, dove si annovera, rispettivamente, il 57% e il 53%, di fiducia rispetto a una media italiana del 46%.
Tra le 6 missioni del PNRR, la Salute, che è l’ultima per fondi stanziati, è considerata la priorità seguita dalla Transizione Ecologica e dall’Inclusione sociale. Il 31% degli intervistati ritiene la Salute il tema più rilevante per il Paese. A pesare sulla percezione e sull’agenda delle necessità è certamente la quarta ondata della pandemia e il numero crescente di contagi e malati ricoverati. Al secondo posto la Rivoluzione verde e Transizione Ecologica (18%), che è al primo posto per fondi stanziati, davanti a “Inclusione e coesione sociale” (17%), “Istruzione e ricerca” (13%), “Infrastrutture per una mobilità sostenibile” (11%) e “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura” (10%).

